Cos’è la terapia familiare
La terapia familiare si occupa di curare il disagio dell’intero nucleo familiare a partire inizialmente dalla richiesta di aiuto per i sintomi di uno dei membri di esso, che si fa portavoce di un bisogno corale spesso implicito, nella storia della famiglia.
Possiamo descrivere la vita della famiglia, come un ciclo composto da fasi. Ognuna di queste porta con sé possibilità e rischi, poiché rappresenta una “transizione”, dunque un momento delicato e complesso in cui siamo chiamati a mettere in discussione noi stessi e le nostre relazioni. Le modalità in cui queste transizioni avvengono diventano oggetto di indagine per la terapia familiare in quanto di per sé dolorose e faticose per i conflitti relazionali che generano.
Queste tensioni, se prese in carico all’interno di un contesto terapeutico, sono funzionali per un corretto sviluppo individuale e un riassetto familiare, perché permettono di trasformare le difficoltà legate al passaggio da una fase all’altra in risorse evolutive necessarie al ristabilirsi di un nuovo equilibrio familiare.
L’individuo e la famiglia, per loro stesso essere, sono destinati a nascere, crescere e svilupparsi nel corso del tempo, all’interno di un sistema di relazioni ed affetti, che influenza l’immagine di sé ed il processo di costruzione di identità ed a sua volta ne è influenzato.
La storia di ognuno di noi è frutto non solo delle nostre esperienze, ma anche della storia di chi è venuto prima di noi attraverso una trasmissione generazionale su cui ognuno di noi fonda il proprio sviluppo, i cui meccanismi evolutivi vengono svelati nel corso della terapia familiare.
Come si fa la terapia familiare
La terapia familiare nella nostra pratica segue i principi classici dell’approccio sistemico-relazionale, basato sulla copresenza in terapia di due terapeuti di genere misto. Si interviene attraverso varie metodologie di lavoro sulla famiglia, operando su 4 livelli principali di osservazione:
- la storia trigenerazionale della famiglia (nonni-genitori-figli)
- l’organizzazione relazionale e lo stile comunicativo attuale
- la funzione del sintomo del singolo individuo nell’equilibrio familiare
- la fase del ciclo vitale in cui la famiglia si trova
Il processo terapeutico si fonda sull’osservazione del tipo di comunicazione (verbale e non verbale) del nucleo familiare, dalla quale si evince il ruolo di ogni componente all’interno delle dinamiche responsabili della struttura disfunzionale di quella gerarchia familiare.
La collaborazione fra la coppia di terapeuti e la loro relazione con i familiari permette la scoperta e la sperimentazione di un nuovo modo di essere famiglia, anche grazie alla proposta di compiti con cui misurarsi sia nelle sedute terapeutiche che a casa.
Perché la terapia familiare
La terapia familiare è indicata nel caso in cui all’interno di nucleo familiare si manifesti un disagio emotivo molto spesso insorto in una fase del ciclo vitale che porta con sé un cambiamento dell’equilibrio attuale.
E’ rivolta ad ogni nucleo familiare al completo, o a parti di esso in termini di sottosistemi (genitori, figli, fratelli…) anche quando la richiesta di aiuto viene da un singolo membro dello stesso, laddove i terapeuti valutino che questo si sta facendo portavoce dell’implicito bisogno collettivo.
La terapia familiare è un tipo di intervento clinico che spesso spaventa per la chiamata in causa anche di altri componenti che da una prima analisi potrebbero apparire estranei alla problematica emersa. Oltre a ciò, durante le prime sedute paradossalmente può concretizzarsi il rischio di accentuare proprio quegli attriti e quei conflitti che hanno portato la famiglia a decidere di chiedere aiuto.
In realtà è proprio la presenza di più persone all’interno del setting terapeutico a consentire di individuare le dinamiche disfunzionali del sistema ed attivare tutte le risorse presenti in esso.