La Terapia del Fare: Trasformare l’Azione in Crescita e Benessere

La Terapia del Fare: Trasformare l’Azione in Crescita e Benessere

L’importanza di agire, realizzare, creare non è una novità, “in ogni uomo e donna c’è un istinto di costruire e fare“, affermava Platone.

Lo spirito che guida la “terapia del fare” si basa sulla premessa che ogni essere umano ha una tendenza fisica a toccare le cose, manipolarle, smontarle e rimetterle insieme; questo comportamento istintivo è fondamentale per il processo di conoscenza, ad ogni fase di manipolazione corrisponde una fase di pensiero che viene memorizzata, soprattutto, attraverso il linguaggio.

Attraverso la decostruzione e la ristrutturazione, il pensiero viene affinato, scopre connessioni logiche e arriva alla formulazione di concetti, possiamo così immaginare che il pensiero vivente sia un movimento interiorizzato.

L’aumento delle difficoltà di apprendimento e il manifestarsi di problemi comportamentali che si verificano nei bambini hanno molte cause, ma può certamente essere visto come una mancanza di integrazione tra le forze dell’azione e del pensiero: ciò che è acquisito attraverso la testa non può essere praticato manualmente e ciò che il corpo apprende attraverso attività significative non viene concettualizzato e compreso.

Ancora una volta, vediamo come lo sviluppo sostenibile dell’individuo debba necessariamente portare ad un flusso armonico tra l’elemento dell’azione e del pensiero, passando anche per la vita emotiva.

Usare una “terapia del fare” significa recuperare un sapere che utilizza conoscenze manipolative, pratiche, sensomotorie e non solo simboliche. Secondo le ipotesi di terapia occupazionale, l’attività manuale porta a migliorare la salute e aumentare il benessere attraverso l’azione. Ha valore terapeutico e influisce su vari aspetti del benessere di bambini e adulti.

L’attività offre l’opportunità di:

Scoprire “chi sono”: costruendo una oggetto si impara a capire in cosa consiste quell’oggetto, ma soprattutto sperimentiamo l’impegno, la costanza, la determinazione, l’attenzione e la concentrazione, la motivazione per raggiungere un risultato soddisfacente, conosciamo noi stessi e i meccanismi a supporto dell’apprendimento proteggendo al contempo l’autostima, la dignità e la salute mentale;

Favorire l’industriosità: la creatività è essenziale per lo sviluppo dell’individuo di tutte le età, è una porta d’accesso alla conoscenza, alla vita. Questo esercizio ci permette di sentire di essere capaci di realizzare, risolvere, pianificare in base alla nostra presenza, alle nostre capacità. Le attività ci consentono di stimolare il fare, l’operosità, la creatività, l’estro e permettono di aumentare la capacità di deduzione e intuizione, ponendo le basi per un pensiero agile e mobile che ci protegga da un pensiero incline alla negatività e alla fissità;

Gestire lo stress: far lavorare le mani dando riposo alla mente è un efficace antistress, il flusso dei pensieri si interrompe ed è possibile godere del silenzio interiore entrando in uno stato di rilassamento meditativo, uno stato di sincronia nel quale il sistema nervoso rilascia endorfine: sostanze chimiche che creano uno stato di serenità e distensione muscolare e che stimolano il sentimento di benessere personale. Molte testimonianze affermano che lo stato emotivo delle persone in difficoltà migliora quando queste sono stimolate a concentrarsi su un’attività manuale intrinsecamente gratificante;

Favorire l’integrazione tra emisfero destro e sinistro: l’attività insegna a pensare, valutare e attuare, seguire la cronologia logica delle azioni e seguire il ragionamento, caratteristiche dell’emisfero sinistro; l’emisfero destro crea le idee, la parte creativa e artistica, il colore, dà la visione d’insieme, porta al rimontaggio dell’oggetto per essere finito. Pertanto, entrambi gli emisferi del cervello si attivano in modo equilibrato;

Accrescere l’attenzione e la concentrazione: attraverso l’allenamento e l’esercizio si incrementano le capacità attentive e dell’autoregolazione. L’ attività permette di allenarsi, misurare la propria stanchezza e autoregolare la propria attenzione in termini di resistenza e focalizzazione;

Accrescere il senso di appartenenza e integrazione: l’attività condivisa permette un coinvolgimento emozionale personale all’interno del gruppo laboratorio che si incontra e si confronta anche per un progetto comune.

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